visita
Maiori
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Iniziamo la scoperta di Maiori facendo conoscenza con la parte bassa, col Lungomare, la spiaggia Lasciato alle nostre spalle lo svettante Obelisco di S. Maria a Mare attraversiamo via Giovanni Amendola per ritrovarci innanzi la chiesetta di S. Giacomo a Platea Del
XIII sec, in base ad un antichissimo privilegio durato fino al XVII
sec, con lingresso nella stessa l'Arcivescovo di Amalfi prendeva
possesso dell'intera Diocesi. Sull'altare
un superbo dipinto su tavola raffigurante la Madonna di Porto Salvo,
nella zona absidale le statue cinquecentesche degli Apostoli Filippo
e Giacomo Maggiore e, in una teca lignea una graziosa "Madonna
Bambina" opera di Luigi Capone della seconda metà dell800... Usciamo attraverso la porticina sul lato sinistro e, nuovamente in strada, riprendiamo il lungomare che percorriamo verso Occidente I primi palazzi sul lato interno della strada al tempo della Repubblica corrispondevano all'Ammiragliato, alla Dogana ed al Fondaco del sale. Poco oltre invece, passato l'imbocco di via Capitolo, dov'è il piccolo giardinetto, il rione S. Tecla (cosiddetto dall'antica chiesetta patrocinio dei Marinai) antica sede degli Arsenali Maggiori Giunti al termine del camminatoio, in corrispondenza del porto, sul lato interno: la Chiesa e Convento di S. Francesco Edificato nel 1405, nel corso dei secoli il complesso è stato al centro di avvenimenti disastrosi e scorrerie che più volte ne hanno reso necessario il restauro o il completo rifacimento. L'ultimo ritocco del 1938 realizzò la facciata, e collocò sul grande portale tardo-cinquecentesco l'effigie ceramica del Santo Poverello. La chiesa, di gusto rococò ma ricca d'innesti più tardi, è a tre navate divise da 16 pilastri; quella centrale, con volta a botte unghiata, presenta una serie di cappelline patronali tra le quali si fanno apprezzare quelle cinquecentesche, in finissimo marmo, della famiglia Staibano e quella dei Mezzacapo (gli stessi del castello e del Palazzo) ornata da uno "Spirito Santo Adorato da Angeli" di Scuola Napoletana settecentesca Degni di nota: il cinquecentesco Altare Maggiore, ed il Coro in legno di noce (dietro lo scanno fasci di paraste rivelano una 'abside più antica); la statua lignea di "S. Francesco in atto di ricevere le stimmate", del 1598; la cinquecentesca statua della "Madonna del Soccorso, riconducibile al Laurana. Presso
gli altari o la pinacoteca del convento, notevolissimi quadri:
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prima di allontanarci non possiamo tralasciare l'orto del convento Soave
e silenzioso come tutti i giardini claustrali, sul fondo si ammira la
"Grotta di S. Bernardino"
con la fonte che il Santo fece scaturire dalla roccia.
Appena fuori del Convento, in tenimento di Minori, la Grotta dell'Annunziata Al
suo interno nel XIV sec la corporazione dei pescatori eresse un piccolo
ospedale per i confratelli infermi, ed una chiesetta, forse a due navate,
intitolata alla Vergine SS. dell'Annunziata, loro protettrice. Sul fondo della grotta, al disotto del livello del mare, è raggiungibile un suggestivo laghetto d'acqua dolciastra... |
Ripresa la Statale, sul lato interno è la Torre dell'Annunziata praticamente l'ingresso del Castello Miramare In origine "Castello Mezzacapo", dalla casata che l'eresse nel secolo scorso. Su
tre piani, presenta tre torrette cilindriche, a guglia conica, agli
spigoli della facciata e dietro l'edificio. La tradizione ne rimanda
la bizzarra forma ad un capriccio del Marchese che volle la sua residenza
simile ai castelli della Loira, copiandola, si racconta, dall'illustrazione
di una scatola di fiammiferi. Qui finisce il nostro itinerario, più avanti è Minori, l'antica Rheginna Minor ma questa è un'altra storia... |
Azienda
Autonoma
di Soggiorno e Turismo di Maiori
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Corso Reginna - 84100 Maiori (Salerno)
Italia
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telelefono +39 089 877452 - fax +39 089
853672
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